TreeIT 2.0

Da foresta a playground, oggi TreeIT entra a far parte del Maam – Museo dell’Altro e dell’Altrove. Il contesto cambia, ma il messaggio resta sempre stato lo stesso: mettendosi in gioco le cose succedono, e solo agendo una comunità può davvero cambiare la realtà. Qui nell’ex salumificio Fiorucci occupato da etnie diverse si dà vita ad uno straordinario mix. Ora anche nITro group dona la propria opera e il proprio lavoro, unendosi a questo grande esperimento antropologico e urbano.

Grazie all’idea dell’antropologo e film maker Giorgio De Finis, il Metropoliz, da piccola cittadella dei migranti e dei rom, si è trasformata progressivamente nel MAAM: un museo in cui è la vita stessa a diventare opera collettiva. Presso lo spazio del Maaam l’installazione TreeIT è entrata a far parte di un interno senza soffitto, sorvegliata dalla Luna di Metropoliz, città meticcia, integrandosi perfettamente con le opere circostanti grazie ad alcune piccole modifiche, dinamizzando lo spazio e creando inediti punti di vista.
L’inaugurazione è stata fatta durante l’evento “L’isola che non c’è – Festa d’autunno 2015”.

Il Maam, il Museo dell’altro e dell’altrove a via Prenestina 913 è la realtà artistica e il laboratorio sociale più fervido di Roma. Se Milano presenta il gold di Fondazione Prada qui nell’ex salumificio Fiorucci occupato da etnie diverse si dà vita ad uno straordinario mix. Si creano a poco a poco abitazioni decenti e spazi, centinaia di artisti donano opere spesso straordinarie. Cataloghi, trasmissioni televisive, un fantastico film su youtube. Ora anche Nitro group dona la propria opera e il proprio lavoro al Maam. L’evento è importante non solo per nITro, che si unisce a questo grande luogo e a questa storia, ma anche un poco per il Maam stesso. Infatti l’installazione è tra le prime che determina relazioni spaziali e non solo estetiche. La rampa di TreeIT zigzag tra i pilastri di un grande capannone e sembra essere sempre stata li. I bambini se la sono presa già aiutando nel montaggio, e quando si suona le persone si siedono e vi si appoggiano dandole nuova vita, la luce emerge dai sensori. Insomma un oggetto multitasking, bello e giusto, di cui siamo orgogliosi“.

Antonino Saggio|nITro

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